la banca del tempo
La banca del tempo è uno strumento per conciliare il tempo del lavoro professionale, il tempo di lavoro familiare e il tempo libero, per aiutarsi nelle piccole necessità quotidiane nell’ottica del miglioramento della qualità della vita.
E’ strumento di mutuo aiuto, di valorizzazione delle competenze, di solidarietà e di conciliazione, di scambio tra generazioni ed esperienze di vita differenti.
Alla Banca del Tempo possono iscriversi tutti donne e uomini di qualsiasi età, condizione economica e formazione culturale: la solidarietà è reciproca e alla pari. Il tempo è scambiato alla pari qualsiasi sia il servizio offerto; ciascun iscritto ha un proprio conto corrente: il tempo è l’unità di misura dello scambio, ciascun iscritto ha un proprio libretto di assegni e gli scambi si pagano con gli assegni. La segreteria tiene il conto e riporta crediti e debiti sul conto corrente; non si maturano interessi, non c’è scambio di denaro, ma l’unica moneta sono i servizi dati e ricevuti. I servizi vengono misurati in unità di tempo: chi riceve deve poi offrire lo stesso tempo - c’è il vincolo del pareggio.
La banca del tempo serve per soddisfare bisogni materiali ed immateriali, legati all’organizzazione quotidiana della vita delle persone e della famiglia o lo scambio di conoscenze. I beni scambiati possono essere ad esempio: spesa, cucina/stiro, lavanderia, babysitting, relazioni con enti pubblici, lezioni di informatica, di lingua straniera, di fotografia, di arti e trasmissione dei saperi delle persone anziane.
Le banche del tempo consentono di allargare l’aiuto di vicinato oltre la stretta cerchia parentale, favoriscono l’inserimento sociale di persone senza rete di supporto familiare (ad esempio nuove famiglie trasferitesi da altri comuni), danno vita a reti di socialità agendo come "antidoto contro la solitudine", favoriscono l’interculturalità e i rapporti tra generazioni (ormai giovani e meno giovani si trovano a frequentare ambienti diversi), incoraggiano la crescita dell’autostima individuale.
Le Banche del Tempo esistono in Italia ormai da decenni, ma sono consolidate ed attive in poche realtà territoriali, perché manca una rete stabile di relazioni tra gli associati.